Infatti, proteggere il patrimonio non significa soltanto porlo al riparo dalle possibili aggressioni dei creditori ma, in maniera più corretta, significa porlo al riparo da tutti i possibili rischi che, in qualunque modo, diretto o indiretto, possano comportare la perdita di valore dei propri asset.
Il primo passo da compiere, conseguentemente, è rappresentato dalla mappatura completa ed esaustiva dei rischi potenzialmente idonei a cagionare nocumento al valore dei propri beni. Il passo successivo consisterà, poi, nella verifica di quali di questi possibili rischi siano veramente riferibili alla propria persona ed al proprio patrimonio e con quale probabilità gli stessi possano effettivamente realizzarsi. Da ultimo, occorrerà definire la strategia più corretta ed idonea al raggiungimento dell’obiettivo preposto attraverso lo strumento o, eventualmente, gli strumenti che meglio riescano a conciliare le proprie effettive esigenze con quelle di tutti coloro che ci circondano (i.e. familiari, creditori, Amministrazione finanziaria, etc.).
Si tratta senza ombra di dubbio di un percorso non semplice che richiede delle conoscenze “trasversali” essendo evidente la necessità di conciliare (o, quanto meno, di tentare di conciliare) regole proprie del diritto civile con quelle del diritto tributario, onde consentire la realizzazione di strutture che manifestino anche profili di efficienza fiscale.
La tutela del patrimonio dovrebbe essere un comportamento che tutti dovrebbero attuare tramite un processo di pianificazione preventivamente orientata a proteggerlo contro eventuali azioni volte ad intaccarlo, che possono essere eseguite da vari creditori.
La tutela del patrimonio può avvenire anche attraverso l’utilizzo di strumenti giuridici e finanziari previsti dalla Legislazione Italiana ed internazionale.
Le conseguenze di una mancata pianificazione possono essere disastrose, e per evitare di dover rispondere personalmente con il proprio patrimonio, è importante attivare adeguati strumenti di protezione, la cui conoscenza diventa fondamentale per fornire soluzioni ottimali.
La strategia della riservatezza è finalizzata e dovrà essere adottata tutte le volte in cui il fine da raggiungere è rappresentato dall’evitare l’evidenza della disponibilità personale di beni allo scopo di: impedire l’aggressione di terzi; evitare pressioni, psicologiche e non, sui titolari dei beni; affidare istruzioni per la gestione e l’amministrazione di beni a soggetti professionalmente competenti.
Lo strumento più adatto al raggiungimento di questo scopo è rappresentato dall’intestazione fiduciaria.
La segregazione dei beni ha lo scopo di separare parte del patrimonio del disponente al fine di: sottrarlo all’aggressione dei creditori; sottrarlo alla disponibilità di soggetti non sufficientemente autonomi; mantenerlo unito e proteggerlo dalla disgregazione o dispersione; ottimizzare la fiscalità.
Gli strumenti più idonei per tali finalità saranno rappresentati da: trust, polizze vita, polizze vita miste, fondo patrimoniale.
L’assicurazione ha il fine di prevenire i possibili effetti negativi derivanti da: eventi pregiudizievoli personali (malattie, morte, disabilità); eventi che limitano la capacità di reddito della persona; eventi che creano un danno patrimoniale (i.e. responsabilità di amministratori, sindaci, professionisti, etc.).
Tali obiettivi saranno realizzabili attraverso i seguenti strumenti: polizze danni (professionali, civili), polizze vita, polizze vita miste, rendite.
La diversificazione potrà avere ad oggetto aspetti patrimoniali e finanziari per garantire continuità e stabilità al patrimonio di famiglia attraverso lo sviluppo di nuove competenze dei membri più giovani della famiglia onde consentire l’implementazione di canali di business differenti rispetto a quelli tipici della famiglia. In tal caso, non esistono degli strumenti giuridici per la realizzazione di tali obiettivi – anche se possono esisterne per destinare delle risorse economiche strumentali al loro raggiungimento – ma occorrerà lavorare sulla formazione culturale e sulle esperienze dei membri della famiglia.
Una strategia di pianificazione focalizzata sulla protezione della ricchezza della famiglia consisterà nel definire le finalità, gli strumenti e le azioni idonee a difendere il patrimonio da eventi negativi e da possibili decrementi di valore del patrimonio stesso mantenendolo integro, unito e finalizzato alla conservazione del benessere morale e materiale della famiglia. La pianificazione interesserà gli assetti proprietari, definendo la ripartizione della ricchezza tra i vari membri della famiglia ed i principi di trasmissione di tale ricchezza alle generazioni successive attraverso strumenti di protezione e trasferimento generazionale più adeguati allo scopo.
Una strategia di governance di famiglia consisterà nel definire e nel far rispettare le regole che disciplinano i rapporti tra i membri della famiglia ed i rami familiari rispettivamente alla gestione del patrimonio, dell’impresa familiare e del ruolo dei singoli familiari nella gestione e nel godimento del patrimonio di famiglia. Il tutto allo scopo di conservare, sviluppare e tramandare la ricchezza della famiglia attraverso le generazioni, evitando sia i conflitti che l’inerzia riguardo alle vicende del patrimonio, favorendo un ruolo attivo dei singoli ed una interdipendenza positiva ed armoniosa fra le diverse componenti familiari. Gli strumenti più idonei al raggiungimento di tale risultato saranno rappresentati da: patti di famiglia, patti di convivenza, trust, polizze vita, usufrutto, strutture societarie, donazione.